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Sedete davanti al vostro soggetto e cercate di capire cosa può abbracciare il vostro sguardo. Concentratevi sul punto che avete scelto, vi accorgerete che esiste una zona neutra in concomitanza della “ coda dell’occhio”, la forma e il colore si percepiscono leggermente sfumati.
Torniamo alla prospettiva intuita da Cézanne, che io chiamo ”l’orizzonte vagante”. Per avere prospettive diverse ad occhi aperti, dovete spostarvi con tutto il corpo cambiando posizione rispetto al soggetto.
Cézanne cambiò il modo di “vedere ”il quadro, anzi insegnò a “sentire” il quadro.
Scrisse: ho voluto legare le linee fuggenti della natura. L’acquerello del 1880, ci rivela l’applicazione di questa teoria. Provate a prolungare tutte le linee e le curve, nessuna di queste coincide, Sono “legate” ma non corrispondenti. Sono accostate.
L’anfora, è stata copiata da due punti di vista diversi e accostati per formare un unico.

Se provate a coprire prima una metà poi l’altra di qualunque dipinto di Cézanne potrete constatare quello che vi ho spiegato. Cézanne accosta due armonie diverse ottenendo un unico. Se facciamo un salto indietro nel tempo, possiamo trovare una similitudine nell’arte romanica: per esempio questi due lati del capitello diversi l’uno dall’altro uniti in un unico. Ho semplificato molto il concetto con esempi elementari per facilitare la comprensione ai critici d’arte.

Per accostare due forme diverse dello stesso oggetto, dobbiamo ridurre tutti gli elementi, su cui si basa la visione geometrica di Cézanne, a forme elementari. L’armonia asimmetrica o asimmetria armonizzante. Le forme degli elementi che componevano i suoi soggetti, venivano scelte accuratamente, in modo maniacale. Dovevano avere le caratteristiche geometriche su cui aveva costruito la sua pittura: dalla natura morta al ritratto, dal paesaggio alla figura. Tutto doveva essere ridotto a un cilindro, un cono e una sfera. Questi elementi li ritroviamo anche nella cultura zen. Gibon Sengai ( muore due anni prima della nascita di Cézanne), fu Monaco buddista della setta Rinzai realizzo’ questo dipinto in stile Sumi-e intitolato :” simboli dell’universo secolo XVIIIXIX china su carta di riso cm 51×109 tokio, museo Idemitsu.

Possiamo osservare che anche Cézanne utilizzava figure essenziali, che riscontriamo anche nello studio di questa brocca.

La pittura impressionista è stata tutto tranne che una pittura istintiva, infatti il gruppo di pittori che si riuniva allora nel movimento si facevano chiamare “gli Intransigenti”. C’è voluto un fenomeno della critica per chiamarli in modo dispregiativo “Impressionisti”. Poiché leggendo le loro lettere si scopre che avevano un alto senso dell’autoironia adottarono provocatoriamente il termine. Cézanne inventa il soggetto spezzato cambiando la visione del dipinto. Non dipinge più il tempo ma lo spazio, anzi per essere preciso lui per primo dipinse il tempo-spazio all’interno del quadro.

ETTORE MAIOTTI.

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